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Al giorno d’oggi è sempre più frequente veder nascere coppie che decidono di non convolare a nozze. Ciò nonostante è possibile comunque tutelare la convivenza intrapresa.
In particolare i soggetti conviventi, all’inizio o nel corso del rapporto, possono eventualmente decidere liberamente di definire i rapporti patrimoniali in un contratto di convivenza in forma scritta. In tal caso è opportuno affidarsi all’assistenza di un Avvocato, professionista del settore legale, al fine di indicare le clausole desiderate al fine di raggiungere lo scopo prefissato, senza però incorrere in violazioni di legge.
All’interno del contratto, tra gli altri, possono essere inseriti riferimenti alla residenza comune dei conviventi, alla modalità di contribuzione alla vita domestica, o ancora al regime patrimoniale della comunione dei beni. In questa ultima ipotesi si potrà eventualmente modificare in un secondo momento nel corso della convivenza il relativo regime. Trattandosi di un contratto, inoltre, sarà possibile cessare il vincolo tramite i canonici istituti previsti dal codice civile quali una concorde decisione di entrambi i conviventi, la risoluzione o ancora per recesso unilaterale di uno dei conviventi.
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